giovedì 14 febbraio 2008

PROVA D'INTERVISTA 2

IN AMERICA E' PIU' FACILE AVERE FIGLI!
Abitudini di una coppia americana tipo.

Oggi incontriamo la coppia americana: George e Jennifer. Sono due trentenni che abitano a New York in un appartamento accogliente. Jennifer è un avvocato abbastanza conosciuto e ben pagato; George è un medico con un ottimo stipendio. Sono socievoli e sportivi: lui ama il baseball e lei il tennis. Nonostante i loro impegni viaggiano spesso; oggi ci hanno accolto nel loro gradevole appartamento:

Da quanto convivete?
G.: Conviviamo da tre anni , sono molto felice di aver conosciuto Jennifer!
J.: Concordo con lui , stiamo veramente bene insieme!

Come coppia avete già pianificato di dare alla luce un figlio?
G.: Sì è un po’ di tempo che ci stiamo pensando.
J.: Sì nonostante i nostri numerosi impegni.

Perché avete deciso di avere un figlio?
G.: Perché sentiamo il bisogno di costruire una vera famiglia, con dei figli ai quali dorò affetto e trasmetterò tutto ciò che di positivo abbiamo.
J.: Perché ci sono sempre piaciuti i bambini.

Quanti figli volete avere?
G.: Io vorrei avere almeno due figli….ma anche di più.
J.: Assolutamente tre….quattro sono troppi e due sono pochi.

Avete preferenze sul sesso del bimbo?
G.: Sinceramente mi basta un figlio, non è importante se femmina o maschio.
J.: Io preferisco una femmina perché i maschi sono troppo scatenati!

Avete pensato già al nome?
G.: Sì se fosse maschio lo chiamerei Ryan ,se femmina Melissa.
J.: Se fosse femmina la chiamerei Chelsy , se maschio Klark.

Vi siete posti il problema del mantenimento materiale del figlio?
G.: Quando la mia compagna rimarrà incinta, inizieremo a pensarci, anche perché ,fortunatamente, non abbiamo problemi di tipo economico.
J.: Io sono più previdente ho già pensato a quello che servirà: dei deliziosi completini ed anche qualche primo giocattolo.

Quali sono le paure di accudire un figlio?
G.: Certo, talvolta ci penso, e mi sembra impossibile di essere in grado di soddisfare tutti i bisogni materiali e morali del mio bambino,ma questo non mi impedisce di volerne uno.
J.: Io non ho paura, non vedo l’ora di essere messa alla prova!

Vi riterreste in grado di crescere un figlio?
G.: Sì, io credo che lo saprò fare.
J.: Anch’io , ce la metterò tutta.

Vi siete posti il problema dei beni da trasmettere ai vostri figli?
G.: Abbiamo già pensato all’eredità per nostro figlio, la maggior parte andrà a lui.
J.: Bhè su questo non sono previdente.

In effetti voi siete la conferma che le coppie americane rispetto a quelle italiane hanno più figli, per quale motivo?
G.: Secondo me perché qui da noi la politica è più stabile.
J.: Anche perché siamo più sicuri di quello che facciamo, abbiamo una notevole tranquillità economica per cui affrontiamo con maggior serenità e naturalezza la nascita di un bimbo.

Allora non avete pensato alla tragedia dell’undici settembre?
G.: Una minima riflessione l’abbiamo fatta,ma non influenza la nostra scelta.
J.: Sì ci abbiamo pensato,ma una tragedia come l’undici settembre, ad esempio, siamo sicuri,che non accadrà mai più.

Vi farebbe comodo, avete pensato ad un aiuto esterno? Asili nido?
G.: Un aiuto esterno ci farebbe comodo ,penso soprattutto ai miei genitori ed ai miei suoceri.
J.: Anch’io la penso così.

Avete pensato all’aiuto reciproco?
G.: Sì io sono disponibile ad aiutare Jennifer nell’accudire il nostro bambino.

Quali sacrifici sareste disposti a fare?
G.: Io potrei lasciare per un po’ di tempo il baseball e gli impegni non indispensabili.
J.: Io invece potrei lasciare il tennis.

Quali progetti avete per il vostro futuro con il figlio?
G.: Io vorrei fargli visitare tutti i posti che abbiamo visto nei nostri viaggi.
J.: Vorrei che diventasse un bravo ragazzo, educato, come mamma vorrei che diventasse un avvocato affermato.

Sarete genitori protettivi?
G.: Io penso che sarò un genitore protettivo o perlomeno spero di poterlo essere.
J.: Assolutamente sì, con tutto il cuore!

Siete stati molto protetti da piccoli?
G.: A dire la verità, i miei genitori mi hanno fatto crescere piuttosto “spartanamente” ed io sono diventato grande e presto autonomo senza il calore di genitori protettivi,per questo cercherò di dare a mio figlio ciò che a me è mancato.
J.: Anch’io ho avuto un’educazione piuttosto rigida e tesa ad affrontare i problemi senza aiuti questo mi ha resa indipendente da subito. Penso che con mio figlio sarò più tenera.


Pensiamo ora agli aspetti educativi

G.: Cercherò di educare mio figlio al rispetto delle regole e di farlo crescere autonomo e responsabile.
J.: Sono d’accordo con George, il tutto condito da tanto affetto!!

Dai nostri inviati: R .M. N.S. B.A.